Comunicato stampa del esecutivo nazionale di Sinistra Anticapitalista:
Inoltre il governo greco si impegna ad un rimborso integrale del debito e nei tempi dettati dagli accordi stipulati dai governi ellenici precedenti.
Nelle prossime ore conosceremo i contenuti della lettera di intenti con cui Atene definisce i propri impegni e capiremo meglio in che misura si mantiene la tutela della Trojka, in che misura restino i “memorandum”, forse troppo frettolosamente dichiarati morti solo poche settimane fa.
Non spetta a noi dare un giudizio completo e definitivo, da lontano, su un “accordo” di cui non sono ancora chiari tutti gli elementi, ma non possiamo ignorare le importanti e dure prese di posizione che ampi settori della sinistra greca e della stessa Syriza hanno espresso dopo le notizie giunte da Bruxelles. Le dichiarazioni del vecchio partigiano, e oggi eurodeputato di Syriza, Manolis Glézos, che arriva perfino a chiedere scusa al popolo per gli impegni traditi dal governo, ma anche le critiche esplicite dei ministri e dei dirigenti appartenenti alla “piattaforma di sinistra” di Syriza, indicano che lo spirito del 25 gennaio non può essere spento tanto facilmente.
E’ importante dunque capire quanto queste prese di posizione critiche siano capaci di collegarsi a una ripresa delle mobilitazioni di massa, nel mondo del lavoro, nelle scuole e nelle università, nei quartieri. Significativo a questo proposito è il decreto governativo con il quale vengono disarmati i reparti “antisommossa” della polizia. Ciò significa che il contesto nel quale le mobilitazioni possono svilupparsi sarà migliore.
Sinistra Anticapitalista denuncia l’atteggiamento di Renzi, di Padoan e di tutto il governo italiano, pienamente allineati con tutta la UE nello stangolamento del popolo greco e del suo governo. Chiediamo che l’intero debito pubblico greco venga annullato, in primo luogo la parte detenuta dalle banche italiane.
Nel nostro paese, la manifestazione del 14 febbraio è stata un primo passo, ma occorre che la mobilitazione di solidarietà con la Grecia continui e si allarghi nonostante e al di là degli accordi di Bruxelles.
Ma soprattutto questa solidarietà deve concretizzarsi in lotte dirette contro l’austerità, non solo quella feroce imposta da anni ad Atene, ma anche quella che ci è stata e prosegue ad esserci imposta qui dai governi di ogni sfumatura.
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