lunedì 16 febbraio 2015

APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UNA LISTA DI SINISTRA ALTERNATIVA ALLE ELEZIONI REGIONALI TOSCANE

 
 
 
 
 
Scrivere la storia della nuova Toscana: insieme possiamo



Noi siamo le persone che dicono no all’austerity e alle politiche liberiste, per un’Europa e una Toscana dei diritti di tutti e dei beni comuni, per affermare da sinistra il primato della persona sulla finanza e gli affari. Oggi, con questo appello, ci mettiamo a disposizione per costruire una lista unitaria in Toscana che faccia trionfare questi valori nella nostra regione.
 
Chi occupa il palazzo cerca di stancarci per farci disertare le urne e così gestire il potere secondo i propri peculiari interessi e quelli della finanza e del profitto. Ma noi non ci stiamo e rispondiamo con la partecipazione, costruendo dal basso una forza che ci rappresenti. Partiamo dalle persone e dai territori con un progetto da costruire democraticamente sulla base di un percorso condiviso e sul principio di una testa, un’idea, un voto. Chi sottoscrive quest’appello si impegna a partecipare attivamente alla costruzione di una lista unitaria alternativa al PD, al centro-sinistra, alle larghe intese.
 
Politiche internazionali, nazionali e locali che hanno assecondato gli interessi privati, fanno sì che oggi anche la nostra regione soffra dei mali classici del neoliberismo: perdita della dignità del lavoro e dei diritti conquistati con dure lotte, distruzione del tessuto produttivo locale, cementificazione come unica attività economica, cessione di ogni servizio pubblico ai privati. I risultati: disoccupazione, degrado del territorio, corruzione e malaffare, impoverimento dei cittadini costretti a pagare tariffe sempre più salate per garantire alti profitti alle società appaltatrici e lauti stipendi ai loro dirigenti.
 
Oggi, la Toscana felix non è che una favola. Noi non crediamo alle favole e vogliamo scrivere insieme un'altra storia. La storia di una regione in cui le parole, libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto delle differenze e accoglienza siano valori fondanti della società. In netta alternativa al PD che ha fatto del produttivismo affarista la sua bandiera, noi vogliamo affermare che il territorio e le sue risorse appartengono all’intera comunità vivente, che deve gestirli responsabilmente perché li ha in prestito dalle generazioni future.
Vogliamo batterci per superare il vincolo del patto di stabilità e predisporre un piano per la piena e buona occupazione ripristinando ed estendendo i diritti dei lavoratori, e partendo dalla messa in sicurezza del territorio; ribadire il carattere pubblico e universale del diritto alla salute ed eliminare i tagli e i ticket dalla sanità, garantire parità di tempi d’attesa nel pubblico e nel privato, investire nei presidi sanitari e nei posti letto; fermare la vendita del patrimonio di edilizia pubblica, difendere gli sfrattati per morosità incolpevole, avviare un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica privilegiando il recupero e il riuso dei grandi contenitori dismessi; bloccare ogni ulteriore privatizzazione dei servizi, che devono invece essere ripubblicizzati; investire sull’agricoltura contadina e sostenibile, favorendo l’accesso alla terra, sviluppando le filiere corte e il chilometro zero e fermando la svendita dei terreni demaniali e pubblici.
 
Basta con le grandi opere che sottraggono risorse pubbliche, favoriscono il malaffare e devastano il territorio e il mare, sì alle mille piccole opere contro il rischio idrogeologico. No agli aiuti pubblici alle imprese senza l’adozione di misure antidelocalizzazione: chi delocalizza deve restituire le risorse pubbliche ricevute. Basta ad una gestione dei rifiuti rimasta all’incenerimento e alle discariche, sì alla diminuzione dei rifiuti e alla raccolta differenziata puntuale. No al sottoattraversamento TAV di Firenze, all’autostrada tirrenica, al progetto ANAS “Assi viari”; no all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola. Sì allo sviluppo di una capillare mobilità pubblica, al trasporto su rotaia interconnesso con la gomma e alla mobilità ciclistica. Sì al recupero del patrimonio edilizio esistente, al risparmio energetico e alle energie rinnovabili nel solco di un rigoroso rispetto dell'ambiente, del paesaggio e della salute umana. Sì alle esperienze di riappropriazione e di uso collettivo degli spazi inutilizzati.
La crisi morde con grande violenza tutti e soprattutto la generazione che si affaccia al futuro. I giovani lavorano spesso gratuitamente, quando lavorano. Crollano le iscrizioni all’Università perché il diritto allo studio non è più garantito. Tutti devono poter studiare in una scuola pubblica democratica e laica, in ogni ordine e grado nella formazione di base e in quella universitaria, anche con la garanzia dell’alloggio. Dobbiamo trovare le forme per garantire un reddito di cittadinanza e dare nuovo valore all'antica e sedimentata tradizione del mutuo soccorso.
 
Abolire l'attuale legge elettorale toscana, svolta autoritaria che cancella la rappresentatività dei cittadini nelle istituzioni; adottare invece una nuova legge elettorale proporzionale.
 
Ribaltare le scelte accentratrici della Regione Toscana in materia di servizi pubblici per ripristinare percorsi di partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni.
Queste sono le svolte che vogliamo imprimere, con la partecipazione di tutte e di tutti.
Scrivere la storia della nuova Toscana: certo che insieme possiamo!






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