mercoledì 18 marzo 2015

SINISTRA ANTICAPITALISTA RIBADISCE CHE LA NUOVA LEGGE SUL MARMO PRODURRA' DANNI GRAVISSIMI ALLA CITTA'



Comunicato stampa di risposta alla Capogruppo in Consiglio Comunale del PD Roberta Crudeli.





C.s. “Di fantomatico c'è solo l'ignoranza della Crudeli in materia di marmo”
 
Sinistra Anticapitalista ribadisce che la nuova legge regionale produrrà danni gravissimi alla città.


E' sufficiente prendere la dichiarazione di Roberta Crudeli sulla tassazione che il regolamento della giunta Fazzi Contigli avrebbe dovuto applicare sul carbonato di calcio per capire quanto la capogruppo del PD ed il suo partito non sappiano di cosa parlano quando parlano di marmo.

Ai tempi dell'approvazione del regolamento della giunta Fazzi Contigli non esisteva, infatti, una legge che permettesse di tassare i sassi – come secondo la Crudeli si sarebbe dovuto fare - e quindi ogni azione in tal senso avrebbe esposto l'Amministrazione a ricorsi ed incertezza delle entrate.

Ma d'altronde la strada dei ricorsi e dell'incertezza è quella che hanno scelto con costanza il centrosinistra ed il PD nell'approvare la legge regionale che condurrà al disastro le finanze di Carrara, destinate ad essere oggetto della azione di difesa dei propri privilegi da parte degli industriali del marmo.

E mentre ai tempi della Fazzi Contigli non c'era ancora la possibilità giuridica di ottenere dal marmo quanto è dovuto alla città, oggi questa è una scelta che non ha alcuna giustificazione di fronte ad un quadro normativo che sarebbe chiarissimo se non ci fosse la volontà di inquinarlo da parte di chi guarda al futuro...riportandoci al 1731 !

Tali scelte dunque non possono che essere la dimostrazione di come il PD sia incompetente o complice degli industriali del marmo – o entrambe le cose – sul tema della regolamentazione delle cave.

I militanti di Sinistra Anticapitalista, invece, non hanno nulla di fantomatico nel sostenere le posizioni che da anni portano avanti a tutela degli interessi della città, esponendosi sempre in prima persona.
Non fosse altro per non lasciare in mano una questione così cruciale a chi non conoscendo la storia ha idee confuse sul futuro.
 

lunedì 16 marzo 2015

COMUNICATO: ENRICO ROSSI SULLE CAVE E' INCOMPETENTE O COMPLICE ?



 
 
 

Comunicato stampa : Enrico Rossi sulle cave è incompetente o complice ?
 
Il Presidente Enrico Rossi conduce al naufragio 20 anni di lavoro per la riappropriazione delle cave di Massa e di Carrara da parte della comunità locale e, come il comandante Schettino, è convinto di compiere una prodezza, mentre nei fatti realizza un gigantesco disastro.
Allora non può che valere per lui la stessa domanda che nel novembre scorso Rossi rivolse ai responsabili dell'ennesima alluvione carrarese: Rossi sulle cave è incompetente o è complice degli industriali del marmo ?
Perchè è evidente a tutti già in queste ore che il “bluff” di Rossi, pensato ad hoc per la competizione elettoralistica, durerà lo spazio di pochi mesi, mentre i danni - pesantissimi  – segneranno per i prossimi anni le possibilità di sviluppo per la collettività locale. Anni in cui grazie a questa legge insensata i padroni del marmo potranno finalmente brindare ad una lunga stagione di pieno dominio e di rinnovata e rafforzata arroganza.
Esisteva (ed esiste), come tutti sanno, una via maestra prevista dalla Costituzione che consentirebbe alle Regioni di disporre pienamente delle risorse del sottosuolo e togliere ogni possibile arma per i ricorsi ai padroni: iscrivere l’estrazione del marmo nella categoria delle miniere anziché in quella delle cave e qualsiasi dubbio sulla proprietà del materiale lapideo cesserebbe senza discussione.
Si è preferito, invece, aprire le porte ad un contenzioso sui poteri di una Duchessa, nel 1751, ben sapendo che nessun giudice vorrà (ma forse non potrà) metter in discussione usurpazioni proprietarie vecchie di tre secoli; perché ciò equivarrebbe a mettere in discussione buona parte delle proprietà fondiarie dell’intera Europa.
Si è preferito applicare una contribuzione regionale alle coltivazioni di cava che è il doppio del canone concessorio (tre volte inferiore al valore di mercato);  come dire che si vorrebbe applicare una tassa sulla casa  corrispondente al doppio del canone di locazione !!
Si è finto di voler favorire la lavorazione del marmo in loco ben sapendo che la norma adottata cozza con le norme europee e nazionali sulla libera circolazione delle merci.
Non c'è dubbio, putroppo, che la Corte Costituzionale, la Magistratura amministrativa e quella tributaria, la Corte di Giustizia Europea costituiranno, quindi, la scogliera contro cui andrà ad infrangersi questo impianto normativo insensato.
Ed alla fine che si tratti di arrogante incompetenza o di collusione con il padronato il risultato per la collettività sarà lo stesso: un disastro economico, ambientale e sociale. 
Vanno fermati!
                                                                                                             
 

giovedì 12 marzo 2015

MELFI (PZ), LA LOTTA CONTRO L'INTENSIFICAZIONE DELLO SFRUTTAMENTO






Riprendiamo questo interessante articolo dal sito nazionale:

Il 5 marzo la Fiat-Chrysler di Marchionne ha sottoscritto un accordo (peraltro compilato sotto la dettatura dell’azienda) con i soliti sindacati collaborazionisti (Fim, Uilm, Fismic, Ugl) con il quale i turni settimanali della fabbrica SATA di Melfi vengono portati a 20, intensificando ulteriormente lo sfruttamento dei 7.000 lavoratori vessati da un’organizzazione del lavoro già estremamente stressante.
 
Si dovrà lavorare alla catena, dunque, anche il sabato e la domenica, in cambio di una misera gratifica di poche decine di euro. Si lavorerà a ritmo continuo per circa 160 delle 168 ore della settimana fermando macchine e uomini solo la domenica mattina (dedicata alla manutenzione).
 
Basti pensare che i ritmi saranno questi: ad esempio per un operaio che ha fatto il mattino per sei giorni e finisce il turno il sabato alle 14 dovrà passare al turno di notte riprendendo il lavoro alle 22 di domenica e fare sei notti smontando all’alba del sabato successivo.
La “turnistica” sarà molto complessa e funzionerà così: 4 giorni di lavoro la prima settimana, 6 giorni la successiva, 4 giorni (usando i permessi) la terza settimana; 5 giorni la quarta con una domenica. Niente week end ma tre giorni di riposo consecutivi due volte al mese.
 
Con questo sistema Marchionne riuscirà ad incrementare la produzione di oltre il 15%. A regime dovrebbero essere prodotte circa 300.000 vetture l’anno. Grazie a questa nuova organizzazione del lavoro, la FCA intende produrre a Melfi la Jeep Renegade, quella di cui sono zeppe le pause pubblicitarie di tutte le Tv, con un arrogante spot tutto in inglese.
 
I sindacati gialli cantano vittoria perché millantano il risultato della assunzione “stabile” di un migliaio di lavoratori interinali con cui la FCA sottoscriverà contratti “a tutele crescenti” (in base alle norme del Jobs Act), contratti che, anche se sembra paradossale, renderanno questi lavoratori ancor più precari e ricattabili da parte dell’azienda. Peraltro di fronte ai nuovi ritmi di lavoro sono numerosi i giovani lavoratori che non riescono a tenere il passo e che rinunciano e si dimettono. E il paradosso non finisce qua. Mentre a Melfi i lavoratori vengono costretti a ritmi e a orari di lavoro crescenti, sono migliaia le persone in cerca di lavoro in una provincia come quella di Potenza che ha un tasso di disoccupazione più alto della media nazionale.
 
I lavoratori SATA, nei giorni scorsi, nel corso delle assemblee, hanno respinto l’accordo, ritenendo inaccettabile l’incremento dei ritmi in una fabbrica che già vanta livelli di sfruttamento record.
 
Un fatto incontrovertibile (il plebiscito contro l’accordo è stato testimoniato anche dai giornalisti che hanno assistito alle assemblee), ma nessuno sembra farsi carico del problema.
 
Naturalmente né i sindacato firmatari, né tantomeno l’azienda ritengono rilevante questo dato. Ma anche la Fiom, che pure non ha sottoscritto l’accordo (non era ammessa alla trattativa, secondo il personale codice sindacale dettato da Marchionne) e lo ha criticato, si è dissociata dall’azione di sciopero indetta da un certo numero di delegati. Non va trascurato che molti di questi delegati sono iscritti al sindacato di Landini, alcuni sono stati protagonisti della lotta “dei 21 giorni” del 2004, altri sono noti anche per essere stati tre anni fa oggetto di un licenziamento per rappresaglia poi annullato dal giudice.
 
Questi delegati stanno comunque scioperando contro il lavoro festivo ogni sabato e domenica. Per sabato prossimo (il 14 marzo) è stato organizzato un presidio in sostegno dell’azione di sciopero di delegati e operai.
 
Sinistra Anticapitalista sostiene e partecipa al presidio. La lotta degli operai e delle operaie di Melfi è la lotta di tutte/i noi.

martedì 10 marzo 2015

FOTO INIZIATIVA CON VICTOR VALDES DI PODEMOS




Le foto sono scaricate dal sito di "Una città in comune" di Pisa.


Lunedì 9 marzo  presso l’Auditorium del centro polifunzionale “A. Maccarrone” di Pisa si è svolto un incontro con il dirigente di Podemos Victor Valdés, studente universitario nella capitale spagnola e attivista nei movimenti,  sia studenteschi che  sociali  ;il 
tema della serata, denominata " Dalla Spagna all’Italia passando per la Grecia, insorgenze contro l’austerity: costruire una risposta continentale per cancellare il debito e rovesciare la troika, partendo dalla mobilitazione dei cittadini e dall’auto-organizzazione sociale” è stato affrontato anche da Tommaso Fattori (direttore di Transform! Italia) , Ciccio Auletta ( Una Città In Comune ), Andrea Corti ( Partito della Rifondazione Comunista ) e Ildo Fusani ( Sinistra Anticapitalista).
 
Numerose sono state le presenze in platea ; il dibattito, seguito dal pubblico con attenzione,  ha interessato anche argomenti come la democrazia partecipativa e la  realizzazione di modelli possibili per una società alternativa alla cultura liberista.

A seguire alcune foto dell'iniziativa:

 
 
 



















sabato 7 marzo 2015

VOLANTINO TOUR SYRIZA E PODEMOS









SOTIRIS MARTALIS



è membro del Comitato Centrale di Syriza. È tra gli animatori di DEA (Sinistra Operaia Internazionalista), organizzazione che fa parte della Piattaforma di Sinistra di Syriza che all’ultimo congresso rappresentava il 35% dei delegati.
 
 
 
Sotiris Martalis (nella foto) è anche dirigente di Adedy, il maggior sindacato dei dipendenti pubblici in Grecia e fa parte del comitato esecutivo di META (Schieramento di Classe e di Lotta degli Operai e degli Impiegati), un’unione di sindacalisti che sostengono le politiche di Syriza nei sindacati.
 
 

 

 

 

VICTOR VALDÉS

 
è studente di filosofia all’Universidad Complutense di Madrid; ha 23 anni. Attivista in diversi movimenti sociali e studenteschi in particolar modo a partire dall’irruzione del 15M. Ha partecipato a diverse iniziative internazionali come Agorà99 (un incontro di reti e movimenti sociali di tutta Europa per parlare di debito, diritti e democrazia a livello europeo che si è tenuto a Madrid dal 1 al 4 novembre 2012) e diversi Forum sulla precarietà e la disoccupazione in giro per i diversi paesi.
 
 
 

Victor Valdés (nella foto) è militante di Podemos a Madrid, nella tendenza di sinistra Anticapitalistas. In Podemos ha ruoli di direzione: è uno dei responsabili del gruppo di lavoro sulle reti sociali.
 
 

giovedì 5 marzo 2015

TOSCANA: NO ALLA DEVASTAZIONE DELLE APUANE


Comunicato di adesione alla manifestazione regionale "Giù le mani dal piano paesaggistico" del 7 Marzo a Firenze

Sinistra Anticapitalista aderisce alla manifestazione indetta in difesa delle Apuane che si terrà sabato prossimo a Firenze, perché quello che sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio regionale sulle cave e sulle Apuane costituisce una vergogna rispetto alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma anche l’esplicitazione del fatto che il governo della Toscana si è rivelato come il diretto rappresentante dei padroni del marmo e delle lobbies del carbonato di calcio.
Questi testi, se approvati dal Consiglio regionale, comporteranno su tutte le Apuane e soprattutto a Massa Carrara, la perpetuazione per altri trenta anni dello spreco di risorsa lapidea, nonché l’eccessiva produzione di scaglie e detriti, il determinarsi di più frequenti e gravi condizioni di pericolo per i lavoratori e per la pubblica incolumità, l’aggravarsi del rischio idraulico e un devastante impatto paesaggistico. E’ necessaria una risposta immediata che chiami il Consiglio regionale ad un moto, anche se improbabile, di dignità e autonomia e soprattutto, lavorare per la costruzione di una vera alternativa in seno al nuovo consiglio, dopo le prossime elezioni regionali.



 

mercoledì 4 marzo 2015