lunedì 23 giugno 2014

Comunicato Iniziativa 20 Giugno 2014 _ Il marmo bene comune e patrimonio indisponibile; dai beni estimati alla proprietà pubblica della risorsa”


Sabato 20 giugno, nonostante la coincidenza con la partita giocata a Recife dalla nazionale di calcio, buona partecipazione e buon livello della discussione all’incontro dibattito organizzato a Carrara da Sinistra Anticapitalista sul tema “Il marmo bene comune e patrimonio indisponibile; dai beni estimati alla proprietà pubblica della risorsa”

Hanno partecipato rappresentanti di Legambiente, Movimento 5 Stelle, Carrara Bene Comune, Sinistra Ecologia Libertà, Rifondazione Comunista, Italia Nostra, ARCI Massa Carrara e Centro Cervati di Seravezza.

La discussione he evidenziato la necessità di dar vita ad un movimento unitario che, ancora una volta, imponga al Comune e alla Regione Toscana la tutela del patrimonio minerario pubblico, la tutela dell’ambiente e della pubblica incolumità e la pubblicizzazione di tutti i giacimenti marmiferi situati nel territorio regionale.

Certamente si sono registrate diverse chiavi di lettura di una situazione che tutti gli intervenuti hanno riconosciuto grave e molto preoccupante; infatti mentre tutte le associazioni e le organizzazioni politiche non coinvolte, in un modo o nell’altro, nel governo locale hanno denunciato con forza le gravi responsabilità politiche del Centro Sinistra, a Carrara come a Firenze, e a hanno dato la loro disponibilità alla definizione di un programma unitario e a conseguenti azioni di pressione e di lotta, altri ( i rappresentanti di Sel e Prc) hanno sostanzialmente evitato di individuare le evidenti responsabilità e di assumere impegni concreti nei confronti di Comune e Regione. 

In conclusione si è convenuto di dare seguito alla discussione individuando prossime scadenze ed iniziative unitarie; registrando, da parte nostra, come i processi di ricomposizione della sinistra anticapitalista non possano che passare attraverso la verifica sulle questioni di merito e nella coerenza verso le politiche neo liberiste portate avanti dal PD, più che su convergenze elettorali più o meno tattiche.

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