lunedì 4 maggio 2015

COMUNICATO: SCIOPERO DELLA SCUOLA, NON E' CHE UN'INIZIO




 
 
Dal nazionale:
 
Sciopero della scuola:
non è che un inizio
 
 
 
 
Finalmente le principali organizzazioni sindacali della scuola si sono decise a indire uno
sciopero contro il progetto del governo Renzi sulla scuola. Per trovare nella storia
 
recente uno sciopero indetto dalla FLC Cgil si deve tornare indietro all’autunno 2012,
quando il ministro Profumo aveva proposto l’aumento dell’orario di cattedra dei docenti a
parità di stipendio, proposta bocciata dalle mobilitazioni di lavoratori e studenti.
Il fronte dello sciopero si è subito allargato visto che alcune delle sigle (Cub,
 
Autoconvocati della scuola) che avevano promosso lo sciopero del 24 aprile hanno aderito
anche a questa seconda giornata di mobilitazione così il governo Renzi è riuscito a creare
un fronte paragonabile solo a quello che si era posto di traverso ai tagli del governo
Berlusconi e della ministra Gelmini (ma in quella occasione Cisl, Uil e Snals si erano
subito sfilati in cambio di qualche promessa sugli scatti di anzianità).
La retorica della “buona scuola” si è sgretolata di fronte all’iniziativa unitaria dei
 
sindacati e alle mobilitazioni dei lavoratori e degli studenti: la ministra non può partecipare
a dibattiti pubblici senza subire le contestazioni dei presenti, le prove Invalsi sono state
spostate nelle scuole primarie al 6 e 7 maggio (erano previste il 5 e il 6), con un
comportamento palesemente antisindacale, che non ottiene altro effetto che quello di
rafforzare l’opposizione di massa alla linea del governo sulla scuola. Renzi allora ha
giocato la carta della divisione tra i precari e i lavoratori a tempo indeterminato nella
scuola, minacciando di non assumere i 100mila insegnanti previsti dal ddl. Tuttavia molti
 
 
precari si sono resi conto dell’inganno e non sono disponibili a sottostare al ricatto.
 
Il governo ha dovuto concedere da subito delle aperture ad alcuni emendamenti al suo
progetto originario, che tuttavia lasciano in piedi le idee fondamentali: aziendalizzazione
delle scuole, attacco al principio della libertà di insegnamento attraverso lo strapotere che
viene consegnato ai dirigenti scolastici, dipendenza delle scuole dai finanziamenti privati e
aumento degli incentivi fiscali per le famiglie che inscrivono i figli alle scuole private,
azzeramento degli organi collegiali e democratici della scuola, studenti che diventano
clienti indirizzati verso il lavoro gratuito.
Nonostante le posizioni dei vertici sindacali – che sembrano orientati ad un intervento di
tipo emendativo del ddl sulla scuola – la consapevolezza che il progetto del governo è
 
 
inemendabile e vada semplicemente ritirato è diffusa tra i lavoratori e gli studenti.
 
La lotta contro il governo sulla scuola è solo all’inizio! E’ necessario andare avanti fino al
 
 
ritiro del ddl dalla discussione parlamentare.
 
Altre iniziative sono già state programmate: la giornata nazionale della dignità e
dell’orgoglio della scuola pubblica il 9 maggio, il boicottaggio della conclusione
normale dell’anno scolastico, a partire dall’adozione dei libri di testo fino al blocco degli
 
scrutini finali.
Per vincere è necessario condurre la lotta in modo unitario con tutti gli altri
lavoratori e lavoratrici, che sono colpiti in quanto privati di un diritto fondamentale
che è quello all’istruzione pubblica, gratuita e di qualità per i loro figli; con gli
studenti e le studentesse, che potrebbero riaprire insieme agli insegnanti una
primavera di lotta in difesa della scuola pubblica.
SINISTRA ANTICAPITALISTA
www.anticapitalista.org
 
 
 
 

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