Comunicato del esecutivo nazionale di Sinistra Anticapitalista:
Il fatto che il Primo Maggio...
Il fatto che il Primo Maggio, a Milano,
qualche vetrina sia stata infranta non potrà oscurare che EXPO
2015 rappresenta la forma più alta di devastazione
capitalista del territorio, inaugurando la tecnica del “costruisci
e abbandona”, erede dell'arcaica agricoltura “taglia e brucia”,
con la differenza che le ceneri neppure saranno feconde.
Il fatto che il Primo Maggio, a Milano,
qualche auto sia stata bruciata non potrà nascondere che le
ingenti somme spese per organizzare EXPO 2015 sono state un
saccheggio di risorse pubbliche a vantaggio di profitti
privati, e ancora più lo saranno, dal prossimo autunno, i
debiti cumulati della sua gestione e del deprezzamento dei terreni.
Il fatto che il Primo Maggio, a Milano,
una parte minoritaria della grande manifestazione No Expo abbia
intrapreso una gara di jogging con le forze dell'ordine non potrà
occultare che un numero crescente di lavoratori e lavoratrici
acquista coscienza dell'oltraggio ai propri diritti e al
proprio salario di cui il lavoro gratuito per EXPO 2015 è la
sintesi estrema e il Jobs Act la sua ultima forma compiuta.
Il fatto che il Primo Maggio, a Milano,
televisioni e stampa abbiano trovato la sceneggiatura che volevano, e
solo di quella abbiano parlato, non potrà impedire di vedere
che la resistenza all'intensificazione in tutto il pianeta
dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo è un atto dovuto per
chi, come noi, continua a pensare che esista una classe sociale
oppressa e una classe sociale di sfruttatori.
Sinistra anticapitalista ha
partecipato, senza se e senza ma, alla grande e bella manifestazione
No Expo del Primo Maggio a Milano, assieme allo spezzone de L'Altra
Europa con Tsipras e negli spezzoni sindacali.
Il movimento No Expo e tutti i
movimenti sociali dovrebbero aprire una discussione, nelle prossime
settimane, sulle forme di gestione dello stare in piazza, un aspetto
del più ampio problema della democrazia decisionale
all'interno dei movimenti sociali. Le modalità con cui si
manifesta dovrebbero essere in ogni momento quelle politicamente più
utili e costruttive e le decisioni che il movimento assume non
dovrebbero essere fagocitate in modo antidemocratico, e coercitivo,
com'è in effetti avvenuto, da chi decide di mettere in scena
pantomime violente.
Questa discussione, che i movimenti
dovrebbero aprire, non riguarda però i moralisti benpensanti,
i sindaci, i manager al servizio delle multinazionali, i prefetti, i
questori che sono parte integrante dell'avversario di classe contro
cui noi, al fianco dei movimenti sociali, combattiamo.
Sinistra anticapitalista
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