venerdì 7 novembre 2014

I PARTITI DEL CEMENTO E DELL' ESCAVAZIONE, RAPPRESENTATI DAL CENTRO-SINISTRA, SONO I RESPONSABILI DELLE ALLUVIONI


 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nel comune di Carrara i partiti del cemento e dell’escavazione hanno pesantemente segnato l’assetto di tutto il territorio, dai monti al mare.

Già negli anni "60 a Marina Ovest, e nei venti anni successivi, ad Avenza e Bonascola, un eccesso di edificazione aveva fortemente compromesso la capacità dei terreni di assorbire e drenare l’impatto idraulico determinato da precipitazioni eccezionali.

Ma è soprattutto negli ultimi quindici anni che con l’accantonamento della tutela e della valorizzazione ambientale dell’asse del Carrione ( ben definito dal piano strutturale del "98), la vanificazione del regolamento degli agri marmiferi, la progettazione del porticciolo turistico che il Comune di Carrara ha completamente messo da parte qualsiasi sforzo teso ad armonizzare il modello economico con la tutela e la valorizzazione dell’ambiente; in altri termini si sono chiusi gli occhi sulle vere cause del rischio idraulico e del dissesto idro-geologico.

I partiti del cemento e dell’escavazione, della rendita e del capitale per vincere a Carrara, non hanno avuto bisogno di aspettare Matteo Renzi.

Se appare penoso , da parte dei politici che ci amministrano, lo scarica barile sulle responsabilità per l’argine crollato, quasi che il Genio Civile Regionale e il Comune potessero disinteressarsi delle modalità di realizzazione di quell’opera, appare ingenuo e, in qualche caso strumentale, pensare che l’azione giudiziaria o il semplice cambio di una amministrazione possano cambiare le cose.

Non una tra tutte le inchieste aperte è stata chiusa con qualche risultato significativo e la richiesta di dimissioni del Sindaco e dell’amministrazione, per essere efficace, deve essere accompagnata da una proposta veramente alternativa al pd e al centro-sinistra che sono i principali responsabili di questo stato di cose.

Una proposta che non può che partire dal riconoscimento della centralità dei diritti dei lavoratori e dalla difesa dello stato sociale, rigettando qualsiasi ammiccamento tattico con questo o quel settore della destra (magari anche radicale); senza questi presupposti nessuna alternativa sarà possibile né a Carrara, né in Toscana, né in Italia o in Europa.

La strada è difficile, ma non impossibile, se quella parte della sinistra che rifiuta l’abbraccio mortale della rendita e del capitale riesce a darsi, anche a Carrara, un programma comune alternativo sia al partito del cemento e della escavazione che al centro-sinistra , che appaiono sempre più le due facce della stessa medaglia .

Carrara 07.11.2014



 

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